Che cos’è la piometra
La piometra è un’infezione, acuta o cronica, caratterizzata da una raccolta di pus che si verifica in una o entrambe le corna uterine, cioè i condotti che collegano l’utero alle tube uterine. Questa infezione provoca inizialmente un ispessimento dell’endometrio, cioè la parete più interna dell’utero e, nei casi più gravi, coinvolge anche il miometrio, cioè la parete che si trova al di sotto dell’endometrio. È frequente la presenza di cisti, motivo per cui la piometra, nella sua fase iniziale, prende il nome di Iperplasia Endometriale Cistica.
Le cause
La piometra si verifica frequentemente nelle femmine adulte o di età avanzata dopo circa due o tre mesi dal calore. Nelle femmine più giovani si può verificare in presenza di anomalie congenite dell’apparato riproduttivo (come l’imene non perforato o il setto vaginale, una parete interna alla vagina che ne occlude in parte o completamente il passaggio), in caso di cisti che secernono liquido, nei casi di infiammazione alla vagina o all’endometrio oppure a causa di trattamenti ormonali non adeguati. La causa scatenante è una presenza batterica associata ad alti dosaggi di progesterone, un ormone prodotto durante l’ovulazione. Il batterio individuato in circa il 60% dei casi di piometra è l’Escherichia Coli, normalmente presente all’interno della vagina. Il rischio aumenta ulteriormente se prima dell’esposizione al progesterone è avvenuta una produzione di estrogeni, per esempio in caso di cisti follicolari, tumori alle ovaie o utilizzo improprio di estrogeni: gli estrogeni, infatti, aumentano la sensibilità dell’endometrio all’azione del progesterone, amplificandone gli effetti.
I sintomi della piometra
Non è facile accorgerci se la nostra gatta o la nostra cagna hanno sviluppato la piometra, perché i sintomi sono numerosi ma poco evidenti. Lo sviluppo di questa patologia può durare giorni ma anche settimane e i sintomi compaiono tardivamente. Un sintomo osservabile della piometra è costituito da secrezioni contenenti pus che fuoriescono dalla vagina e che spesso la nostra pet tenderà a leccare. Se avvengono queste secrezioni si parla di piometra aperta (circa il 65% dei casi). Nel caso della piometra chiusa il pus si accumula all’interno dell’utero e non fuoriesce. Altri sintomi che possiamo osservare sono un generale abbattimento, un aumento significativo dell’assunzione di acqua e presenza di eventuale ipertermia.
La diagnosi
Per verificare se la nostra cagna o la nostra gatta ha la piometra l’ecografia si dimostra molto efficace. Attraverso questo esame è possibile osservare l’ingrossamento dell’utero (a causa della presenza di fluido al suo interno), l’ispessimento della mucosa e la presenza di cisti. È possibile determinare anche un anomalo posizionamento delle corna uterine. Gli esami di laboratorio permetteranno di aggiungere informazioni importanti correlate all’infiammazione in corso, come il numero e la tipologia di globuli bianchi prodotti, il valore dei globuli rossi (che può risentire di una concomitante insufficienza renale), dosaggio dell’urea e dell’albumina e acidosi metabolica.
La terapia
Se la nostra cagna o la nostra gatta sono in buone condizioni di salute e non sono destinate alla riproduzione la terapia più consigliata è quella chirurgica, con la rimozione dell’utero e delle ovaie. Un trattamento farmacologico viene effettuato prima dell’intervento per stabilizzare le condizioni di salute oppure nel caso in cui si vogliano preservare le capacità riproduttive, seguendo questo protocollo: * correzione della disidratazione e ripristino dell’equilibrio degli elettroliti (calcio, magnesio, sodio, potassio ecc.); * assunzione di antibiotici a largo spettro; * impiego di Aglepristone, che favorisce l’apertura del collo dell’utero; * eventuale utilizzo di Prostaglandine, secondo un particolare protocollo di premedicazione. È consigliato il monitoraggio tramite ecografia durante tutto il percorso terapeutico e, dopo la guarigione, al sopraggiungere del successivo calore.
La prognosi
Nei casi di piometra la prognosi è legata alle condizioni della cagna o della gatta al momento della diagnosi (eventuale insufficienza renale, reazione all’intossicazione batteriologia e così via). Dopo la guarigione, se la nostra pet non ha subito la rimozione di utero e ovaie l’infiammazione può ripresentarsi in circa il 20-25% dei casi, di solito in corrispondenza del calore successivo, quando ricomincerà l’azione del progesterone. È consigliabile far accoppiare la nostra cagna al primo calore dopo il trattamento farmacologico: la gravidanza sembra rivelarsi il miglior fattore protettivo contro la piometra. Nel caso delle gatte, invece, è necessario evitare l’ovulazione per circa due o tre mesi.