Insorgenza dei problemi cardiaci nel cane
Esattamente come gli esseri umani, anche i cani possono soffrire di malattie cardiache. Non è facile rendersi conto subito della presenza di un problema cardiaco, per cui se il nostro cane è cardiopatico può non mostrare sintomi mei primi stadi della malattia. Questo perché il corpo si attiva per mantenere un equilibrio e compensare le problematiche che insorgono. Tuttavia, con il progredire della malattia anche questi meccanismi di compensazione si rivelano insufficienti e possono danneggiare ulteriormente l’equilibrio cardiaco.
Il compito del sistema circolatorio è veicolare il sangue, ricco di ossigeno e nutrimenti, in ogni tessuto dell’organismo.
Se l’attività cardiocircolatoria non funziona in maniera ottimale si crea un accumulo di sangue nella regione del polmone, aumentandone la pressione e danneggiandone i vasi sanguigni. Poiché il polmone ha l’importantissima funzione di portare l’ossigeno nel sangue, quando la sua integrità è compromessa la percentuale di ossigenazione del sangue inizia ad abbassarsi.
Per compensare la minore ossigenazione, l’organismo del nostro cane innesca una reazione che comporta l’aumento della frequenza respiratoria e quindi una maggiore quantità d’aria nei polmoni. In assenza di altri sintomi, quindi, l’amento dell’attività respiratoria può indicare che il nostri cane è cardiopatico.
Il monitoraggio della respirazione
Non è facile rendersi conto se il ritmo respiratorio del nostro cane si è modificato, soprattutto se lo osserviamo mentre gioca o cammina, è stimolato o si trova in un ambiente caldo.
È importante valutare la respirazione quando non è influenzata da altri fattori, come movimento, stimoli psicofisici o lata temperatura: per questo il momento ideale per effettuare il controllo è mentre il nostro cane sta dormendo.
Possiamo posizionarci vicino al nostro cane, senza disturbarne il sonno, in modo da poter osservare il movimento del torace e dell’addome, che si sollevano durante la respirazione. Dotandoci di un cronometro o del nostro telefono cellulare possiamo contare il numero di respiri che il nostro cane fa mentre dorme.

Possiamo scoprire se il nostro cane è cardiopatico osservando il suo respiro mentre dorme.
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Frequenza respiratoria nel cane cardiopatico
Il numero dir espiri che un cane sano fa durante il sonno è di 20 al minuto, mentre da studi effettuati si misura che nel cane cardiopatico il numero di respiri al minuto è superiore a 30.
Se il nostro cane non presenta sintomi di cardiopatia possiamo controllare la respirazione una volta al mese, ricordandoci che alcune razze sono più predisposte a sviluppare problemi cardiaci:
Cavalier King Charles Spaniel, Bassotto, Barbone, Beagle, Springer Spaniel, Dobermann, Boxer, Alano, Terranova, oltre ai cani di tutte le razze che hanno un’età avanzata. Dobbiamo prestare attenzione anche quando il nostro cane discende da una famiglia in cui sono presenti cani cardiopatici.
Se constatiamo che la frequenza respiratoria supera i 20 respiri al minuto e si avvicina ai 30 è consigliabile aumentare la frequenza dei controlli, annotando le diverse misurazioni nel tempo, così da poter presentare i dati al nostro veterinario di fiducia.
Un’occasionale variazione della frequenza respiratoria non è di per sé allarmante e può dipendere da fattori ambientali e condizioni transitorie, oltre che da patologie non dipendenti dal sistema cardiocircolatorio. Può essere causata infatti da problemi polmonari, anemia, gravidanza, malattie metaboliche, disagio o dolore, oltre che da temperature elevate.
Se però osserviamo che la frequenza respiratoria si mantiene alta nel tempo e magari il nostro cane si affatica facilmente, tossisce o ha episodi di svenimento è il momento di rivolgerci al nostro veterinario di fiducia per una visita cardiologica.
Lo sapevi? Alla Clinica Borgarello siamo esperti nella diagnosi e nella cura delle patologie cardiologiche. Contattaci per tutte le info.
Copertina: Photo by Alondra Pavón on Unsplash
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