Il calore è il momento del ciclo riproduttivo in cui matura l’ovulo e la cagna diventa disponibile all’accoppiamenti con il maschio e si verifica circa due volte all’anno. Il periodo del calore è costituito da due diverse fasi, proestro ed estro, e ha una durata di circa tre settimane.
Durante il proestro è possibile notare alcune alcune manifestazioni fisiche come l’ingrossamento della vulva e perdite di sangue, che porteranno la nostra cagnolina a praticare un’igiene più frequente nella zona genitale.
Nel proestro aumenta l’attenzione verso gli esemplari maschi ma sarà soltanto al momento dell’estro che la cagna accetterà l’accoppiamento.
Può capitare che alcuni calori nella vita della nostra cagna siano caratterizzati da una tempistica non regolare o da altre anomalie. Questo non significa che sia presente una patologia o sia compromessa la capacità riproduttiva, se però questi episodi sono frequenti è importante rivolgerci al nostro Veterinario di fiducia per alcuni esami di controllo.
I falsi calori
Si tratta di un fenomeno che caratterizza le giovani femmine quando raggiungono la pubertà. Il calore inizia normalmente e si prolunga fino a una decina di giorni, manifestando le consuete perdite ematiche e la disponibilità all’accoppiamento. Dopodiché il calore si interrompe all’improvviso, di solito senza che sia avvenuta l’ovulazione.
I calori silenti
Sono detti silenti quei calori in cui non è possibile notare i segnali tipici che la nostra cagnolina manifesta in questi periodi ma comunque l’ovulazione avviene normalmente.
Quando la nostra cagna si trova nella fase della pubertà può non essere facile accorgerci che sta entrando in calore. Alcuni segni possono aiutarci: nella cagna prima della pubertà la vulva è di piccole dimensioni e in posizione più alta rispetto a una cagna che sta manifestando un calore silente.
Un esame del sangue potrà accertare se sta avvenendo l’ovulazione e quindi la nostra cagnolina è in fase puberale.
Le cagne in età adulta avranno calori silenti piuttosto raramente e, in quel caso, daranno l’impressione di un anestro (la fase tra un calore e l’altro) più lunga, come se avessero “saltato” un calore. Nelle cagne con più di dieci anni è abbastanza frequente che i segni del calore siano poco o per nulla evidenti, per cui, in questo caso, non si parla di calori silenti.
Altre anomalie legate al periodo del calore possono indicare la presenza di una patologia e la necessità di intervenire a livello terapeutico.
I calori persistenti
Se il periodo di calore si prolunga oltre un mese e la distanza tra un calore e l’altro si riduce a meno di quattro mesi è necessario effettuare un controllo per verificare lo stato di salute della nostra cagnolina: se tra i sintomi compaiono anche l’infertilità e una perdita di pelo localizzata (alopecia) è molto probabile la presenza di una patologia del sistema riproduttivo, come le cisti ovariche, costituite da una sottile parete e contenenti liquido sieroso. Le cisti che si formano nell’ovaio possono essere follicolari, luteali o miste.
Le cisti follicolari: caratteristiche e terapia
Il follicolo è una piccola cavità in cui l’ovulo si forma e da cui viene espulso quando avviene la maturazione. Può accadere che l’ovulo non venga correttamente espulso e rimanga imprigionato nel follicolo, che si riempie di liquido e dà luogo a una cisti follicolare.
Queste cisti possono comparire a qualsiasi età e avere numero, dimensioni e caratteristiche diverse. Possono essere presenti in entrambe le ovaie o in uno solo (cisti unilaterali) e il modo più efficace per diagnosticarle è l’ecografia.
Per quanto riguarda la terapia è sconsigliato l’approccio farmacologico con hCG (Gonadotropina corionica umana), perché spesso causa l’insorgenza di piometra.
L’intervento più efficace è di tipo chirurgico, modulato a seconda delle caratteristiche della paziente. Se la cagna non è destinata alla riproduzione si procede alla rimozione delle ovaie, evitando quindi la ricomparsa di cisti. Se si vogliono preservare le capacità riproduttive l’intervento potrà rimuovere solo la cisti o un solo ovaio, nel caso di cisti unilaterali.
Le cisti luteali
Dopo che il follicolo ha espulso l’ovulo viene chiamato corpo luteo. Se l’apertura che ha permesso la fuoriuscita dell’ovulo si richiude il corpo luteo trattiene fluidi e sangue, dando luogo a una cisti luteale. In questo caso si avrà un’interruzione patologica dell’attività di ovulazione, spesso associata a piometra.
Le cisti luteali sono spesso singole, unilaterali e possono essere diagnosticate con l’ecografia e con l’analisi dei livelli di progesterone.
La terapia prevede l’assunzione di Prostaglandine PGF2a, che agisce sul corpo luteo, e monitoraggio dei livelli di progesterone fino al ritorno di livelli normali.