Se al nostro cane viene diagnosticata la displasia dell’anca avremo a disposizione svariati interventi per ridurre o arginare questa problematica.
Molto dipenderà dallo stadio di avanzamento della malattia: una diagnosi precoce permette interventi meno invasivi che possono bloccare l’insorgere della malattia o correggerne le cause.
Se la malattia verrà diagnosticata a uno stadio più avanzato, magari con l’insorgenza di artrosi, sarà possibile ricorrere a diverse opzioni chirurgiche, a seconda dell’età e delle condizioni del nostro cane.
Sinfiodesi pubica
La displasia dell’anca è uno sviluppo anormale dell’articolazione tra anca e femore: in alcuni casi tra queste due ossa si forma un’angolazione non corretta che compromette il movimento e in alcuni casi predispone alla lussazione dell’anca, cioè alla fuoriuscita dell’osso dalla sua sede naturale.
Se il nostro cane è ancora molto giovane e la displasia si trova a uno stadio iniziale è possibile ricorrere all’intervento di sinfiosiodesi pubica. Si tratta di un intervento chirurgico poco invasivo che previene lo sviluppo dell’artrosi, prevenendo la degenerazione dell’articolazione e la conseguente artrosi.
Questo intervento corregge l’angolazione anomala che si crea tra anca e femore e l’articolazione potrà svilupparsi normalmente senza portare a problematiche successive.
La scelta di questo intervento verrà effettuata analizzando approfonditamente le condizioni del nostro cucciolo e lo stadio di sviluppo della malattia.
Grazie a questo intervento il nostro cane non svilupperà la displasia, ma rimarrà comunque portatore delle caratteristiche genetiche: in suoi cuccioli saranno inevitabilmente predisposti allo svilupo di questa malattia.
Duplice osteotomia pelvica
La duplice osteotomia pelvica è un intervento che mira a correggere la situazione che porta alla lussazione. Viene effettuato su cani che abbiano compiuto almeno i cinque mesi di età e che non presentino segni di artrosi alla testa del femore.
L’intervento viene effettuato praticando due tagli (osteotomie) nelle zone del pube e della coscia per permettere l’inserimento di una placca che correggerà l’angolazione anomala tra anca e femore, riducendo la possibilità di lussazione e di sviluppo della displasia.
La scelta della tipologia della placca da utilizzata e della sua angolazione verrà effettuata analizzando la struttura e le caratteristiche fisiche del nostro cane.
La ripresa dopo l’operazione è solitamente rapida; sarà necessario un controllo del movimento nei quaranta giorni successivi, in cui dovremo proporre al nostro cane un’attività fisica moderata come per esempio le passeggiate al guinzaglio.
Osteotomia della testa del femore
L’intervento di osteotomia della testa del femore è sicuramente uno degli interventi chirurgici più utilizzati per intervenire sulle patologie legate all’articolazione coxo-femorale (coltre alla displasia dell’anca anche in caso di lussazioni, artrosi ecc.). Consiste nell’asportazione, (osteotomia) della testa e del collo del femore, cioè la parte dell’osso collegata all’anca.

Chirurgia per la displasia dell’anca: radiografie pre e post intervento di osteotomia della testa del femore.
Questo tipo di intervento viene proposto nei casi in cui al nostro cane sia stata riscontrata la presenza di artrosi, con conseguente dolore e difficoltà di movimento, e in cui non ci siano le condizioni per l’applicazione di una protesi dell’anca. Viene particolarmente consigliata sui cani di piccola taglia, oltreché sui gatti, mentre per cani più grandi è necessaria una maggiore cautela e un’attenta valutazione del paziente.
Dopo questo intervento è possibile osservare una minore capacità dell’articolazione di muoversi; quindi, il nostro cane avrà una possibilità di movimento un po’ più limitata: a questo però si accompagna la sparizione del dolore provocato dall’artrosi, quindi una vita più serena e libera dai disagi.
Protesi dell’anca
L’applicazione di una protesi all’anca viene consigliata nei casi in cui l’articolazione abbia subito dei traumi e degenerazioni irreversibili, anche in giovane età, che causano gravi limitazioni al movimento e dolore acuto. Oltre che per problematiche legate alla displasia dell’anca, l’applicazione della protesi può essere consigliata in caso di traumi, fratture non correttamente consolidate o frequenti lussazioni.
Negli scorsi anni per fissare la protesi alle ossa del nostro cane veniva utilizzato un tipo di cemento sintetico che poteva creare problematiche di infezione o rigetto.
Recentemente è possibile utilizzare un tipo di protesi non cementata, di tipo “biologico”: con questo sistema sono direttamente i tessuti del corpo ad avvolgerla e saldarla all’organismo. Le protesi “biologiche” sono fatte di titanio, in materiale leggero, di grande resistenza e durata e completamente biocompatibile, cioè non crea situazioni di rigetto.
L’intervento viene effettuato con anestesia epidurale e risulta molto poco invasivo rispetto ad altri tipi di chirurgia. Non sarà necessario ricoverare il nostro cane dopo l’intervento e potremo riportarlo a casa già dopo 12-24 ore dopo l’intervento.
La completa integrazione della protesi avverrà nel corso di due mesi, ma fin da subito il nostro cane potrà muovere l’arto e praticare una moderata attività fisica.
Dopo circa 45-60 giorni è previsto un esame radiografico che verifichi la completa saldatura della protesi.
La protesi biologica permette di correggere ed eliminare le forme più invalidanti di displasia e permette al nostro cane di avere una vita serena, libera dai dolori e dalle limitazioni di movimento.